Il Muro.


Non erano questi i "muri" a cui pensavo di dover dare retta. Qualche giorno fa ho interrotto bruscamente sia le corse - avevo finito di preparare il mio personale sulla mezza e la gara salta, vola via facendo ciao, ciao con la manina infame - che il resto della normalità (?) e sono stato ricoverato in ospedale.
Le cause ancora mi sfuggono, forse saranno ignote per i millenni a venire: esami perfetti, controlli ok, ma io ho perso i sensi e rigettato (da svenuto).
Overtraining? Mah... non lo credo, anche perchè, una volta a casa, ho continuato a non stare bene, soprattutto di stomaco. Stress? Stanchezza? Boh! Vero che la mente fa strani scherzi e vero anche che io sono particolarmente ansiogeno, specie quando si tratta del mio stomachino debole - sicuro che l'idea di volmitare mi faccia vomitare - ma non mi piace dare retta a quelli che pensano subito "sei stressato", "hai bisogno di una carica" ecc ecc, come se fossi un cretino che non è stato realmente male (nessuno di lorsignori si è soffermato sul fatto che i medici alla fine hanno detto che lo svenimento è dovuto ad uno scompenso minerale conseguente allo stato di nausea insieme al prelievo del sangue).
Ad oggi sono a riposo forzato, annoiato e spompato, senza fiato come un novantenne... e diciamocela tutta, preoccupato! Perchè mi capita questo? Può essere solo un malanno stagionale? Se non lo è allora cos'è? 
In ospedale si nota (e si fa parte purtroppo) una realtà parallela di cui si diventa spettatori, un po' per noia ed un po' per non pensare ai propri acciacchi. In 48 ore ho visto anziani maltrattati dalle mogli, che cercano una notte tranquilla in ricovero, delinquenti scortati da poliziotti che scalciano (i delinquenti) lamentandosi della vita infame e urlando "ho il diavolo dentro!" - e tu a quel punto sei certo che passerai dopo, il diavolo sarà almeno un triage rosso!
Ho sopportato gente che tossiva anche l'anima propria e delle generazioni passate e future, ho conosciuto arzilli ottuagenari che in confronto a me erano la salute e la possanza in persona, mentre io mi sentivo - e mi sento - un debole: ecco la parola e la paura, essere debole. Non essere adeguato alla vita, non riuscire a stare in piedi, non sentirsi adatto. 
E la paura di non farcela amplia ancora di più quel senso di impotenza! Capirai, poi un runner sfigato come il sottoscritto, che già in piena forma si sente "indietro" rispetto agli amici che lo lasciano ad arrancare mentre loro si fanno una, due, sei maratone, si preparano o non si preparano e "gliela fanno" comunque, anzi non solo, stracciano i loro personali senza nemmeno un'unghia rotta.
Tu (io e basta in realtà) ti fai il mazzo quadro e non arrivi nemmeno ad un risultato perchè ti infotuni, ti sfianchi, e finisci pure all'ospedale. Ti domandi se il tuo sport forse non debba essere la dama o le bocce, più indicato per la tua condizione psicofisica.

Riposo (forzato), stop alla corsa (e a tutto il resto), tempo per riflettere (e fare tabelle perchè siamo comunque "drogati"), paura di non tornare presto alla normalita (diamine, no!) e di non capire cosa sta succedendo: in sintesi, questi giorni di una fine anno che sembrava un buon anno, invece non vedo l'ora che finisca e tanti auguri per un sereno 2014 - anche a voi.

Commenti

  1. Caro Marco, mi dispiace davvero tantissimo per questa tua disavventura ma sei molto più forte di quanto credi, sia come podista che come uomo. Verrai fuori da questa esperienza negativa con una voglia di correre ancora maggiore e potrai dedicarti al tuo sport, la corsa non la dama o le bocce, con risultati grandiosi. Ti faccio i migliori in bocca al lupo e tanti auguri per un 2014 ricco di salute e soddisfazioni di ogni genere. Per quel che concerne il podismo non ho dubbi: sarà un anno meraviglioso!

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  2. Grazie di cuore Andrea! Speriamo che lo stop serva a far passare anche gli infortuni ;)

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